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lunedì 11 aprile 2011

(CONVEGNO 9 APRILE) DOBBIAMO APRIRCI ALLA SOCIETA': INTERVENTO DI LORENZO GIANFELICE, PRESIDENTE DELL'A.P.S. "RETE SOCIALE GUGLIELMI" E DELL'A.S.C.R. "GUGLIELMI" ONLUS

Da sinistra a destra: Lorenzo Gianfelice (Presidente A.S.C.R. Guglielmi onlus e "Rete Sociale Guglielmi"), Giuseppe Salvati (Presidente Coordinamento Comprensoriale ANCeSCAO ternano-amerino-narnese e Presidente C.S.S.C. Matteotti), Gianfranco Lamperini (Vice Presidente Nazionale ANCeSCAO e Presidente C.S. Il Rivo), On. Lamberto Martellotti (Presidente Nazionale ANCeSCAO)

Da sinistra a destra: Lorenzo Gianfelice (Presidente A.S.C.R. Guglielmi onlus e "Rete Sociale Guglielmi"), Giuseppe Salvati (Presidente Coordinamento Comprensoriale ANCeSCAO ternano-amerino-narnese e Presidente C.S.S.C. Matteotti), Gianfranco Lamperini (Vice Presidente Nazionale ANCeSCAO e Presidente C.S. Il Rivo), On. Lamberto Martellotti (Presidente Nazionale ANCeSCAO)

da sinistra a destra: Lorenzo Gianfelice (Presidente A.S.C.R. Guglielmi onlus e "Rete Sociale Guglielmi"), Giuseppe Salvati (Presidente Coordinamento Comprensoriale ANCeSCAO ternano-amerino-narnese e Presidente C.S.S.C. Matteotti)

Da sinistra a destra: Lorenzo Gianfelice (Presidente A.S.C.R. Guglielmi onlus e "Rete Sociale Guglielmi"), Giuseppe Salvati (Presidente Coordinamento Comprensoriale ANCeSCAO ternano-amerino-narnese e Presidente C.S.S.C. Matteotti), Gianfranco Lamperini (Vice Presidente Nazionale ANCeSCAO e Presidente Centro Sociale Il Rivo)

Se le attività aggregative e di socializzazione e quindi, in generale, quelle di promozione sociale, possono rappresentare le principali e, in qualche caso, prevalenti finalità dei Centri Sociali che aderiscono ad ANCeSCAO non possiamo dimenticare che queste non sono le uniche e, in qualche associazione, quelle prevalenti.
Ogni Centro Sociale è diverso dall'altro sia per dimensione che per potenzialità perché ogni singolo Centro deve necessariamente adeguarsi al contesto sociale in cui si trova ad operare.
Il Guglielmi, ad esempio, nel corso degli oltre ventidue anni di attività, ha visto mutare il contesto territoriale di riferimento riscontrando profondi cambiamenti nel quadro demografico, nella struttura della popolazione e nelle condizioni sociali, economiche e culturali di vita.
Nella società è cambiata la concezione stessa dell'anziano e della vecchiaia, con una frequente contraddizione tra affermazioni di principio e prassi generalizzate. Cambiamento che in maniera similare ha colpito la concezione stessa dei ragazzi e degli adulti. Si è giovani fino a quando? Anziani da quando? Sono domande a cui oggi è difficile - se non impossibile - rispondere.
Nel contempo, per mille motivi, sono cambiate le famiglie dove gli anziani, i giovani e gli adulti vivono.
Il disagio e il rischio di esclusione sociale sono oggi più forti che mai.
Una società come l'attuale che riceve pressioni sia al suo interno che all'esterno da fenomeni sociali, culturali e migratori nuovi, vede emergere valori differenti insieme a paure ed incertezze.
Quindi, in presenza di un tessuto sociale così articolato, quale dovrebbe essere il ruolo dei Centri Sociali? Quale il nostro atteggiamento? Quale il ruolo del Coordinamento?
Prima di tutto i Centri Sociali devono APRIRSI ALLA SOCIETA', cercare tutte le forme di collaborazione possibili sia all'interno che all'esterno dell'ANCeSCAO. Aprirsi alla Società in modo schietto e sincero e favorire qualsiasi scambio tra culture e generazioni diverse. Includere per evitare di essere esclusi.
I nostri Centri Sociali possono diventare i veri punri di riferimento per interi quartieri e territori; ne abbiamo non solo la possibilità ma le capacità.
E' necessario, inoltre, che il coordinamento comprensoriale possa esercitare il ruolo che gli compete. Non possiamo più restare divisi ed avanzare in ordine sparso.

Lorenzo Gianfelice,
Presidente A.P.S. "Rete Sociale Guglielmi" e A.S.C.R. "Guglielmi" onlus

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